Spiriti Ribelli
Blog Pagina FB “Ribelli”
Buonasera Ribelli,
La Redazione della Pagina FaceBook “Ribelli”, ha deciso di fondare un proprio Blog. A muoverci è la passione per la scrittura e il racconto, e la volontà di fornire contenuti autentici, controllati, accurati.
Il primo traguardo dei 10.000 mi piace, è stato l’indizio che il nostro stile può essere originale. In cosa potrebbe consistere questa originalità? Proviamo a dirvi quale vorrebbe essere il metodo e il messaggio.
https://www.facebook.com/Ribelli10/
Metodo
La “qualità” non è troppo popolare, il pubblico apprezza le cose fatte bene, ma c’è un livello oltre il quale qualità e popolarità non vanno più allo stesso passo, e il livello secondo la nostra esperienza si raggiunge relativamente subito, cioè è basso. Quindi seguendoci troverete contenuti anche leggeri e di puro intrattenimento, ma riteniamo più importante proporre qualità e ricercatezza, che non vuol dire “roba per pochi” ma “roba fatta bene”.
Non facciamo copia e incolla, non puntiamo ai click e alla pubblicità crescendo in fretta, e se un giorno ci dovessimo arrivare non renderemo il sito zeppo di annunci, anche di dubbio gusto ed utilità, che rendono difficile se non impossibile leggere ed apprezzare il momento di lettura o di godimento di un’immagine o un video.
Non entriamo in questioni politiche o ideologiche, ovviamente abbiamo la nostra posizione e la esprimeremo man mano, ma non intendiamo fare proseliti ne tanto meno affermare un’idea piuttosto che un’altra, ci interessa il dialogo e il confronto, l’incontro e lo scontro, non la steri distruzione o la presa di posizione preconcetta.
Ribellione che vuol dire
Vogliamo spaziare tra le diverse forme di quello che chiamiamo “ribellione”, o “spirito ribelle”, che non può essere confinato solo alla dimensione della protesta o del punto di vista innovativo, ma deve essere pensato come un modo di essere ed interpretare il mondo, e fornire una soluzione il più possibile lontano da interessi e fazioni di parte, guadagni troppo a breve termine che precludono sviluppo e sostenibilità.
“Dedicata agli spiriti ribelli nella storia e nelle varie culture, e alla ribellione nelle sue forme. Conquiste o sconfitte, sempre lotta e speranza”.
Ribellarsi innanzitutto alle proprie idee e convinzioni, la continua ricerca di una verità in noi stessi, e trovare così “gli altri”. Come ogni buona ricerca, non può concludersi depredando il tesoro, ne lasciandolo sepolto: che sia una moneta, che sia una foto o un ricordo, o un momento che lasciamo intatto dentro di noi, qualcosa dovrà accompagnarci per sempre.
“Lo Spirito della Ribellione da trovare nei gesti, nelle storie, nei fatti a cui assistiamo, che siano anche divertenti, ridicoli o espressione di quanto c’è di strano e curioso, illuminante. I vostri piccoli traguardi, le intuizioni, quando il vostro Spirito si incontra con quello Ribelle che aleggia su tutti noi”.
L’incontro non può avvenire ne nudi, ne armati. Temerario sarebbe scendere nella grotta e farsi assalire da creature affamate e spietate. Tracotante irrompere con pesante e vistosa armatura, e inciampare nei mille ostacoli che l’adattamento impone. La protezione dovrebbe essere una naturale costruzione, un formarsi di quello a cui teniamo e per cui combattiamo per tutta la vita.
Le mie origini ribelli
Due sono stati nella mia vita, gli episodi che più di altri hanno segnato la mia conversione al “campo ribelle”. L’omicidio di Giovanni Falcone, annunciatomi da mio padre, mentre beatamente mi godevo il sabato mattina a letto da 17 enne. In quel momento oltre che sconvolto e impaurito, mi sentii inutile, un privilegiato che invece di lottare si stava crogiolando.
L’altro episodio fu l’assassinio di Massud, un combattente Afgano che dopo aver fronteggiato l’Armata Rossa, si era opposto al proliferare dell’estremismo islamico e alle mire terroristiche di Osama Bin Laden. Con lui moriva la speranza di un Afganistan libero dai talebani e dall’oscurantismo medioevale, la possibilità di aprirsi al dialogo con il mondo occidentale e di concedere maggiore dignità alla donna.
La ribellione gentile
Mentre scrivo, mi rendo conto che i due personaggi avevano una cosa in comune: la gentilezza. Come si può essere gentili nelle circostanze che loro vivevano, trattando con le persone in cui si immergevano, le leggi assurde, le Istituzioni contro. L’ipocrisia e l’ottusità. Credo che il segreto sia la forza di queste persone, l’educazione, l’intelligenza che sconfigge la brutalità e le semplificazioni, portando avanti appunto la ferma gentilezza e la semplicità.
I nostri obiettivi
La divulgazione è importante, anche se vediamo a tratti quasi un’eccessiva offerta informativa abbiamo tutti la sensazione di essere ignoranti e che le persone intorno a noi lo siano. Vogliamo promuovere post e argomenti (e metodi) di qualità e se possibile ricercati, ma è altrettanto importante per riequilibrare e comprendere meglio, rimane a temi e linguaggi popolari. Divertendosi e toccando anche l’assurdo, crediamo di fornire un quadro interessante.
Speriamo con il tempo di organizzare qualche iniziativa, o di appoggiare quelle di altri, siamo convinti che essere attivi a livello sociale sia molto importante (in generale, ma in particolare in Italia). Come popolazione o cittadini sembriamo ancora distanti rispetto alle decisioni e ad un coinvolgimento nelle dinamiche di potere o di interesse, e questo non ci permette di dare un contributo per la costruzione del benessere della società e del nostro particolare.
Le cose stanno migliorando e vediamo molti contesti e iniziative interessanti, persone forti e creative, generose e decise. Dovremmo tutti sentirci in un ambiente vivo e che sta positivamente affrontando problemi e contraddizioni; se anche a volte ci cascano le braccia, tante altre volte abbiamo voglia di gettarle al collo di qualcuno o in alto come vittoria o gioia… ecco, teniamolo presente.
Partiamo da una visione positiva del momento storico e della storia, e volgiamo che questo ci dia la forza per continuare nell’evoluzione e nel recupero di quanto di buono c’è nella tradizione. Certo occorre leggere, informarsi impegnarsi. Ma poi saremo pià sereni quando chiuderemo tutto e staremo con noi stessi e i nostri cari, o quando incontreremo persone in giro. Vedremo tutto con uno sguardo più rilassato, consapevole che le barbarie vanno combattute anche quando sembriamo atterrirti, e che bisogna godere delle tante cose belle che ci sono in cielo ed in terra.
Ed adesso, che ho finito pure per fare una mezza preghiera, direi di congedarsi al grido che comunque bisogna divertirsi e fare un po di casino, e creare caos in giro.
Che viva sempre la ribellione.
Un commento
Leo Belluino
Bravi.