Viaggiate
Cosa vuol dire “viaggiare”, perché è fondamentale oggi volerlo e saperlo fare, perché è stato in realtà sempre importante, una caratteristica che ci accomuna agli animali e che noi abbiamo elevato a mezzo per espandersi mentalmente e spiritualmente.
Un modo per aprirsi alla conoscenza, ma anche per conoscere e rispettare di più noi stessi e il luogo da cui “partiamo”.
– La Redazione
Viaggiate, che sennò poi finite per credere che il vostro Paese è un mondo intero, che la vostra pelle è l’unica ad avere ragione, che la vostra lingua è la più espressiva, che siete stati i primi in tutto, anche ad essere i primi.
Viaggiate, che se non lo fate non si fortificano i pensieri, non vi riempite di idee, vi nascono sogni con gambe fragili e poi finite per credere alle televisioni e a quelli che hanno sempre nemici che calzano a pennello con i vostri incubi; per farvi vivere di terrore, senza più contatto né saluti, né grazie né prego, né “si figuri” o “è un piacere”.
Viaggiate! Viaggiare insegna a dare il buongiorno a tutti, a prescindere dal sole che ci accompagna fino a quel momento. Insegna a dare la buonanotte a tutti, a prescindere dalle tenebre che abbiamo dentro.
Insegna a resistere, a non dipendere, ad accettare gli altri per quello che sono e anche per quello che non potranno mai essere. A conoscere di cosa siamo capaci, e di cosa abbiamo paura.
Viaggiare fa in modo che ci manchi la nostra famiglia, scontata, noiosa e sbagliata; come le nostre tradizioni e la cultura, che tra odori e suoni, semplicemente sa di casa. Ma aiuta a sentirsi parte di una famiglia oltre frontiere, oltre confini, oltre tradizioni e cultura. Viaggiare insegna a essere oltre, e a ritrovare la strada.
Viaggiate… che sennò poi finite per credere che siete fatti solo per un panorama e invece dentro di voi esistono tanti paesaggi meravigliosi, molti dei quali, ancora da scoprire.
~ Spiriti Ribelli, parafrasando Gio Evans