Calamo Tutti
L’inclusione si impara tra i banchi di scuola e a volte a insegnarla sono i bambini stessi.
L’amicizia va oltre le barriere architettoniche: se una difficoltà diventa insormontabile per un amico disabile ci pensano gli altri a fargli squadra attorno e rendere più leggera una situazione che poteva provocare molta più delusione e sconforto.
~ Commento TGcom24 ~
Forse avete sentito di questa storia, ma noi abbiamo cercato di raccontarla diversamente, con la viva voce abruzzese, che ci fa entrare nella scena e nella mentalità dei protagonisti.
Su tutti i giornali nazionali, ha troneggiato una notizia abruzzese.
Il 17 Febbraio, gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Trasacco (L’Aquila), roba di 8 e 9 anni, stavano in gita a Roma.
Visitano la mostra di Van Gogh e tornano nell’autobus. Al momento di ricalare, la pedana per un compagno in carrozzina non funziona e l’amico rimane bloccato a bordo.
Qualcuno “dai piani alti” del gruppo, forse un Prof, forse l’Autista, forse un passante, forse il diavolo in persona, propone di lasciare il compagno nel bus e di continuare la visita: è ancora molto presto, Roma è grossa, cosa facciamo? Penalizziamo tutti i ragazzi perché uno ha una disabilità?
‘Nzia mai, i bimbi si rivoltano. Se non cala lui, non caliamo noi. PNessuno scende più, ce ne torniamo a Trasacco perché ‘sta cosa non ci piace, meglio nella Marsica con l’amico nostro che senza di lui a Roma.
“Hanno dato una lezione a tutti. Hanno provato per diverso tempo a riaggiustare la pedana, ma non c’è stato nulla da fare. Alla fine sono dovuti ripartire per rientrare a casa. Il comportamento dei bambini è stato esemplare, una testimonianza del vero significato dell’inclusione. Siamo tutti orgogliosi e commossi”, ha dichiarato il preside Buzzelli a Il Centro.
E ‘nzomme, quesse è: la fregnità non ha età, all’Abruzzo.
PS: pubblico anche un commento al post originale de L’Abruzzese in Trasferta
“Ricevo e condivido da Alessandro Erminio Croce”:
“Ciao sono il papà di una alunna della scolaresca alla quale è accaduto l’imprevisto, puoi scrivere tu, per evitare altri commenti idioti, che la “carrozzina”, se così si può definire, è una di quelle belle pesanti con batteria e motore. Quattro persone belle piazzate avrebbero avuto grossi problemi a scenderla da un autobus in spazi di manovra inesistenti anche senza bimbo sopra.
Considerando che c’erano motivi che non devo spiegare che non permettevano di prendere il ragazzo in braccio, era impossibile far scendere il ragazzo sulla carrozzina senza metterne in pericolo la propria incolumità. PS: la mamma era sull’autobus ed è stata lei a proporre a tutti di andare e che sarebbe rimasta lei col bimbo.
Il piano dell’autobus si trova a un metro e mezzo di altezza; vorrei vedere tutti questi superman che commentano far scendere una carrozzina di 100 e passa chili con un bambino sopra, da un metro e mezzo”… 👍
FONTI: Pagina FB L’Abruzzo se fuori sede – TGcom24 – Il Centro