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Le paure dei Talebani
Qualcuno ha il coraggio e la cecità di chiamare “cultura” o “tradizione” quella promulgata dai Talebani. Per me è solo barbarie e sottomissione, ignoranza eletta a valore. Dimostrazione ne è l’uccisione del cantante folk Fawad Andarabi, rivelata come un “brutale omicidio” da un tweet, rilanciato dal Guardian, dell’ex ministro degli Interni, Masoud Andarabi. “Fawad Andarabi cantava ‘la nostra bellissima valle, la terra dei nostri antenati’, non ci sottometteremo alla brutalità dei talebani”. È stato prelevato da casa e gli hanno sparato alla testa, ha raccontato il figlio Jawad all’agenzia Associated Press: “Non aveva fatto nulla, un cantante che non faceva altro che intrattenere le persone”. Racconta Jawas che un consiglio…
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Don Chisciotte in Psichiatria
«.. Anche gli scrittori di questa epoca l'hanno capito. Sono diventati realistici, ragionevoli, si sono fatti furbi. Intrattengono i lettori, stringono alleanze utili, si posizionano nelle istituzioni culturali, nei media (...) pensano alle loro carriere, a come rimpinguare le carte di credito. Ce l'ho con chi, come il mio primario, incarna la ragion d'essere del reale attuale, con chi non crede più all'immaginazione, mentre io difendo a spada tratta il valore dell'illusione, delle chimere».
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Maurizio Cerrato e la figlia Maria Adriana
Una storia di piccola prepotenza e grande coraggio. A Torre Annunziata ora si sentono tutti più liberi, anche se qualcuno ci ha rimesso la vita.
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Il Levriero
Ho trovato questo racconto, grazie all’amica FB Martina Confalone, e alla Pagina FB Galgos de La Mancha. Una tragedia che riguarda in particolar modo la Spagna. Un giorno finirà la barbarie sugli animali, che non riguarda solo i cani da corsa, purtroppo. Quello che possiamo fare noi umani è batterci per questi schiavi, per gli animali sfruttati, da bestie senza cuore che non hanno nemmeno la decenza di alleviare le sofferenze, ma sfogano il loro sadismo. Finirà questa barbarie, ma dobbiamo metterci un pò di impegno, di tempo. Condividete, fate un vostro post, parlatene, e se vedete situazioni gravi o sospette intervenite. Riguarda anche noi, ne va della nostra umanità.…
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La fuga del polipo per la libertà
Aprile 2016, Nuova Zelanda, National Acquarium di Napier. Pochi centimetri di un tubo di scarico sono bastati ad Inky per arrivare al mare, e tornare nel suo mondo. Una storia che traspone nella realtà la storia del pesciolino Nemo, e che anticipa misteriosamente di due mesi l’uscita nelle sale americane del film “Alla ricerca di Dory” (Finding Dory) che parla in forma romanzata di un’avventura simile a quella del polpo Neozelandese. Ha atteso la notte, scenario prediletto di ogni “grande fuga”, per sfruttare il coperchio rimasto socchiuso; non poteva bruciarsi l’occasione inaspettata durante il giorno, per cui l’acquario che lo ospitava doveva chiudere al pubblico e gli inservienti terminare il…